Libri

Camarina, 2022

La casa e la bottega di Dione acquistate da Sosistrato, di Marcella Pisani

È un giorno di settembre del 1970. In un terreno alle pendici meridionali di Camarina vicine al mare un agricoltore, che ha in animo di costruire delle serre, segue i lavori di spianamento della ruspa. Tra la sabbia smossa nota uno strano pezzo di metallo. È – come si scoprirà da lí a poco – la lamina di piombo che reca inciso il contratto con cui Dione, camarinese vissuto tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C. vende la casa e la “bottega” di sua proprietà a Sosistrato, suo concittadino. Ma è, soprattutto, l’inizio di diverse campagne di scavo dirette da Paola Pelagatti che, inserite nel quadro della più felice stagione di ricerche sul sito, porteranno a precisare l’estensione dell’abitato in quel punto e a comprenderne la fisionomia e la lunga frequentazione, dalla fondazione alla conquista romana. Da quel momento il documento inscritto e le abitazioni portate alla luce non smetteranno mai di essere al centro dell’interesse tra gli specialisti, sollecitato anche da altri straordinari rinvenimenti. Nella stessa casa dove è venuta alla luce la lamina, infatti, una fossa coperta da lastroni (una “ghiacciaia” per riporre cibi e bevande al fresco) e grandi pentole in piombo, usate per bollire il mosto, sembrano riferirsi proprio alla bottega (kapeleia) citata nel contratto, ora ricostruibile, anche archeologicamente, con un luogo di vendita al dettaglio del vino e dei suoi derivati. Lo studio integrale delle strutture e dei materiali emersi nel corso delle campagne di scavo dell’isolato A 34 offre, pertanto, l’opportunità di analizzare le vicende storico-archeologiche e urbanistiche del quartiere, di cogliere aspetti architettonici e di funzionalità degli spazi, ma anche di ricomporre storie di vita quotidiana, sociale ed economica della polis siceliota tra il VI e la prima metà del III sec. a.C.

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