Scavi
Gabii. Scavi e ricerche
L’area archeologica dell’antica città latina di Gabii, localizzata a circa 20 chilometri a est di Roma, si trova al XII miglio della via Prenestina antica, sul ciglio meridionale di un cratere vulcanico, occupato sino alla fine del XIX secolo dal lago di Castiglione. Dal 2007 al 2012 e dal 2021 ad oggi l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio ha indagato diversi settori dell’abitato antico: il santuario orientale, due tratti della cinta muraria e, infine, l’area dell’arx. Quest’ultima, oltre a una capanna di età protostorica – tra le più vaste finora note nel Latium Vetus – e ai resti di una residenza di VII sec. a.C. (il cui prestigio è attestato dal rinvenimento di numerosi frammenti iscritti, pertinenti a grandi vasi decorati con raffigurazioni di animali), ha restituito un complesso architettonico tripartito che, datato ai primi decenni del VI sec. a.C., riproduce quasi esattamente la planimetria del celebre edificio di Roma noto come la Regia dei Tarquini. Il complesso gabino, decorato con raffinate lastre architettoniche figurate e dipinte (anche in questo caso il confronto più stringente è quello con la Regia di Roma), viene messo intenzionalmente fuori uso all’inizio del V sec. a.C. tramite la rimozione delle pavimentazioni e delle coperture e il seppellimento delle murature sotto un cumulo di pietre alto almeno quattro metri. Grazie a questa circostanza, alcune murature si conservano per quasi 2 metri di altezza.
La responsabilità scientifica del progetto è di Marco Fabbri, Chiara Andreotti e Rocco Bochicchio.